Vogue House
Alzi la mano chi non ha mai visto almeno una volta “Il diavolo veste Prada”. Beh, a prescindere dal fatto che se ancora non lo aveste fatto è ora di rimediare, dovreste sapere che così come nel cuore di Manhattan dove ha sede la rivista di cui si parla nel film, anche Londra ha la sua Mecca della moda. Si chiama “Vogue House”. Nel pieno centro della capitale britannica, attraversando Regent Street si arriva a Hanover Square. Qui, tra i palazzi eleganti della City, si trova la redazione inglese del giornale che detta le regole del fashion system . Ebbene, una volta arrivati, una porta girevole è tutto ciò che vi separa dal mondo esterno e quello in cui ogni tendenza diventa un successo. Io mi sono fatta coraggio e quella soglia l’ho varcata. Appena entrati posso garantire che ci si dimentica del resto. Dal concierge all’inebriante profumo di fiori della reception. E poi tutte le copertine delle edizioni principali della rivista che fanno da sfondo. Ma è salendo al primo piano che ci si accorge di come la realtà a volte superi anche la fantasia di ogni più sorprendente versione cinematografica. Lunghi corridoi e infinite foto d’autore incorniciate portano alle varie sale: dalla redazione alla stanza delle riunioni, dove vengono prese le decisioni più importanti. Sì, è vero: qui il caffè, diversamente dal film, ognuno può prenderlo direttamente dalle macchinette (anche loro rigorosamente fashion) senza dover necessariamente chiedere di farselo portare a domicilio ma il “ticchettio” dei tacchi su e giù per scale, stanze e corridoi posso confermare che c’è davvero ed è parte integrante di una quotidianità che qui cambia di giorno in giorno. Briefing, shooting e post produzione sono parte integrante di quel complicato progetto che porta alla fase finale di elaborazione di ogni nuovo numero della rivista. E per la cronaca, quella stanza della meraviglie con abiti, scarpe e accessori delle griffes più prestigiose esiste davvero: perché nella “Vogue House” tutto è possibile e dalle passerelle alla redazione il passo è breve. L’importante è che avvenga esclusivamente su uno stiletto di almeno dieci centimetri.
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Hands up who has never seen “The Devil Wears Prada” at least once. Well, regardless of the fact that if you haven’t done it yet, it’s time to fix it, you should know that just as in the heart of Manhattan where the magazine mentioned in the film is based, London also has its own Mecca of fashion. It’s called “Vogue House“. In the very center of the British capital, crossing Regent Street you arrive at Hanover Square. Here, among the elegant buildings of the City, there is the English editorial office of the newspaper that dictates the rules of the fashion system. Well, once you arrive, a revolving door is all that separates you from the outside world and one in which every trend becomes a success. I took courage and crossed that threshold. As soon as you enter I can guarantee that you forget the rest. From the concierge to the heady scent of reception flowers. And then all the covers of the main editions of the magazine that are the background. But it is on the first floor that we realize how reality sometimes even surpasses the imagination of every most surprising film version. Long corridors and endless framed author’s photos lead to the various rooms: from editing to the meeting room, where the most important decisions are made. Yes, it’s true: here coffee, unlike the film, everyone can take it directly from the machines (also strictly fashion) without necessarily having to ask to have it delivered to the door but the “ticking” of the heels up and down the stairs, rooms and corridors I can confirm that it really exists and is an integral part of a daily life that changes here from day to day. Briefing, shooting and post-production are an integral part of that complicated project that leads to the final stage of processing each new issue of the magazine. And for the record, that room of wonders with clothes, shoes and accessories of the most prestigious designer labels really exists: because in the “Vogue House” everything is possible and from the catwalks to the editorial office the step is short. The important thing is that it happens exclusively on a stiletto of at least ten centimeters.